Auronzo di Cadore: la Lazio “collaudata” e l’altra Lazio, quella più sconosciuta, quella che spesso è stata dimenticata sparsa qui e lì. È la Lazio dei giovani, dei “revenants” , di quelli tornati dai prestiti e delle promesse…

Eppure lontano dai riflettori, dall’Europa League, dal campionato, si respira la voglia di riscatto, la voglia di afferrare stretta l’opportunità della vita. Sì perché nonostante questi ragazzi siano stati spesso oggetto di critiche, lavorano sodo per guadagnare una chance.

Tra loro ed il sogno c’è la fiducia di Simone Inzaghi, roba rara da conquistare ed in mezzo il calciomercato, lento per noi, infinito per loro e che ha segnato già il destino di qualcuno.

Lo sa bene Adamonis. Arrivato Proto infatti, le gerarchie biancocelesti diventano per lui quasi lontane. E se una possibilità non l’ha avuta ancora Guido Guerrieri rispedito al terzo anello della catena alimentare, quante sono le speranze per un quarto portiere?

Danilo Cataldi intanto è cresciuto,  ha oramai svestito i panni di giovane promessa. Genoa, Benevento parentesi non degne di nota ed ora Berisha, dimostratosi peraltro un rigorista coi fiocchi, va a minare ancor di più il suo già complicato inserimento.

Ve lo avevo detto; ai nostri occhi è un mercato quasi inconsistente, ma per loro pesa come un macigno. Ogni innesto li spinge sempre più lontano da Formello.

Parliamo di giovani e bisogna nominare chi giovane non lo è più e non sto pensando a Minala.

“Revenants” letteralmente tradotto dal francese, significa “fantasma” e così vi chiedo: ricordate un certo Davide Di Gennaro?
Difficile perché non si è praticamente mai visto, perduto tra i corridoi di Paideia ed i pascoli rigogliosi intorno a Formello, ma vi posso garantire che è ancora un calciatore della Lazio.
Si aspetta un’offerta per farlo partire ed evidentemente si tralascia il fatto che arrivò a parametro zero e di certo non ha 18 anni!

Il duo di gemelli siamesi Neto e Jordaö. Su di loro si specula, si garantisce, si mettono mani sul fuoco ….

Tra vecchie conoscenze, ce n’è una nuova: Mattia Sprocati. Il giocatore ex ProVercelli/ Salernitana è ad un bivio, il futuro passa interamente per le mani di Inzaghi ma, in tutto questo tempo, non è mai stata nominata per lui un’altra destinazione. All’inizio era considerato “moneta di scambio”, che sia cambiato qualcosa? Magari la partenza di Felipe come tanti ipotizzano?

Alessandro Rossi invece, almeno secondo me, è il profilo più allettante. Thriller Lucerna, partito per la Svizzera e ritornato all’ovile, ha massacrato la rete avversaria nell’amichevole contro l’Auronzo, non è il Barcellona ok ve lo concedo, ma a me concedete di dire una banale verità: sicuramente è meglio di Caicedo.
Parlando di lui però, non possiamo non nominare Wesley, arrivo che si è perso chissà dove, fumata bianca annunciata e mai vista dai comignoli. Saranno forse i soliti fax? Sarebbe però proprio lo sbarco del giocatore del Bruges a spedire Rossi in panchina con la nomina di terzo attaccante, scenario che ad oggi sembra il più fattibile.

Cosa sarà meglio per un calciatore “acerbo”? Il solito prestito a fondo perduto, o la seduta in panca?

La società punta sul ragazzo, allo stesso tempo però, non vuole essere tacciata ancor di più di “tirchieria” per aver pescato un centravanti dal proprio vivaio e non aver investito sul mercato.
Tenerlo è una grande responsabilità.

Un’ “altra Lazio” intanto lavora lontana dai proclama e dai riflettori….. è fatta di tanti nomi, tante maglie e la voglia di giocarsi l’opportunità della vita. Il ritiro è sì una preparazione, ma è anche l’ “esame di maturità” ed il crocevia della carriera. Per qualcuno di loro ci saranno poco più in là i riflettori accesi?

 

 

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